martedì 24 ottobre 2017

A) PAESAGGIO ARTIFICIALE: cos'è



Una definizione di senso comune al termine naturale di paesaggio possiamo definirlo come:

“parte di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto determinato.... panorami caratteristici per le loro bellezze naturali, o località di interesse storico e artistico, ma anche, più in generale, tutto il complesso dei beni naturali che sono parte fondamentale dell’ambiente ecologico da difendere e conservare”
[Enciclopedia Treccani on-line, 2015]



Mentre un paesaggio artificiale è definibile come:

“designazione di una determinata parte di territorio, così 
come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”
 
[convenzione europea del paesaggio, 2000, Capitolo 1, art.1 lettera a]

Perciò il concetto di paesaggio non è definito solo dall’ambente ma anche e soprattutto dalle trasformazioni che le popolazioni riversano sui loro territori, dal visibile rapporto dell’uomo con la terra, determinando un connubio che ci permette di osservare un certo paesaggio e riconoscerlo come tale.
Il paesaggio artificiale è definibile come un prodotto culturale attraverso la città che si identifica come “luogo di scambio”, in cui dalla loro nascita (circa 7.000/8.000 anni fa, con le prime città, probabilmente Uruk e Eridu in Mesopotamia 5.000- 4.000 A.C) ad oggi si sono urbanizzate creando veri e propri spazi interamente artificiali. 


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